Box office mondo, previsioni di incassi in calo per il 2024

La società di ricerca Gower Street Analytics stima per l'anno prossimo 31,5 miliardi di dollari di incassi per le sale cinematografiche di tutto il mondo. Ovvero, un calo di circa il 5% sul 2023. A incidere lo sciopero di attori e sceneggiatori degli ultimi mesi

Segno meno per il box office mondiale del 2024. Non è una certezza, ovviamente, ma queste sono le previsioni della società di ricerca Gower Street Analytics che ha stimato che le entrate ai botteghini dei cinema di tutto il mondo saranno di (solo) 31,5 miliardi di dollari. Dunque un -5% sul 2023 che, sempre secondo le stime di Gower dovrebbe chiudere sui 33,4 miliardi di dollari.

Si tratta della prima annata in flessione nelle previsioni annuali di Gower Street Analytics dallo scoppio pandemia. Se la stima dei citati 31,5 miliardi di dollari di box office wordlwide nel 2024 dovesse essere confermata, si tratterebbe di una flessione di ben il -20% rispetto alla media degli ultimi tre anni pre-Covid (2017-18-19).

A incidere negativamente sul 2024 sarebbe stato soprattutto lo sciopero di sceneggiatori e attori di Hollywood che ha portato nel 2023 all’interruzione di diversi set e in generale del processo di lavorazione dei film.

Dimitrios Mitsinikos, amministratore delegato di Gower Street, ha dichiarato: «Dato che nel 2023 abbiamo registrato una riduzione del 50% del tempo di produzione, il calo previsto del 5% non è indicativo di un calo di interesse per il cinema, ma è semplicemente una conseguenza diretta della limitata disponibilità di prodotto. Anzi, luglio 2023 ha segnato un mese da record al box office mondiale, dimostrando che c’è una solida domanda da parte del pubblico per i grandi film da vedere al cinema».

 

IL 2025 SARA’ L’ANNO DEL RITORNO AI LIVELLI PRE-COVID

Il 2024 sarà dunque un anno di transizione, in vista di una piena ripresa nel 2025, quando finalmente si dovrebbe tornare ai livelli pre-Covid. Rob Mitchell, direttore di Theatrical Insights di Gower Street, ha infatti aggiunto: «L’impatto dei recenti scioperi degli sceneggiatori e degli attori sul calendario delle uscite, in termini di calo di prodotto hollywoodiano di richiamo globale, è stato significativo. È questo il motivo principale della leggera regressione nello slancio della ripresa che stiamo vedendo nel 2024, e che sembra rimandare ogni possibilità di tornare ai livelli pre-pandemia fino al 2025».
Parlando del 2025, Mitsinikos ha sottolineato che «sulla base delle produzioni attualmente nel nostro radar, ci aspettiamo che il 2025 sarà un anno molto buono al botteghino globale e, speriamo, l’inizio di un trend positivo per la seconda metà di questo decennio».

LE (POCHE?) USCITE DI RICHIAMO DEL 2024

La prima parte del 2024 è piuttosto arida a livello di uscite di film hollywoodiani di richiamo: bisogna infatti aspettare Dune: Part Two  fine febbraio/inizio marzo per trovare il primo titolo di rilievo. Tra gli altri titoli chiave del 204 figurano: Ghostbusters: Frozen Empire, Godzilla x Kong: The New Empire, Furiosa: A Mad Max Saga, Inside Out 2, A Quiet Place: Day One, Cattivissimo Me 4, Deadpool 3, Beetlejuice 2, Smile 2, Il Gladiatore 2, Wicked, Mufasa: Il Re Leone e Sonic the Hedgehog 3.

Un certo numero di titoli importanti ha infatti rinviato al 2025 la propria uscita precedentemente programmata per il 2024. Tra questi, una serie di titoli Disney quali Blade della Marvel, Captain America: Brave New World, Fantastic Four e Thunderbolts, il live action di Biancaneve, Avatar 3 di James Cameron e Elio della Pixar. Altri titoli importanti rinviati al 2025 sono MissionImpossible Dead Reckoning – Part 2 della Paramount e il sequel di Dirty Dancing della Lionsgate. Ci sono anche titoli, come SpiderManBeyond the Spider-Verse della Sony, che non hanno ancora una nuova data, essendo stati rimossi dal calendario delle uscite del 2024.

DETTAGLIO DEI VARI MERCATI: USA, CINA, EMEA

Scendendo nel dettagli dei vari mercati, per il 2024 le previsioni peggiori sono quelle per il Nord America che dovrebbe chiudere con 8 miliardi, dunque -11% sul 2023 e -30% sul pre-Covid. Un po’ meglio i mercati fuori dagli US: il box office internazionale (escludendo la Cina) del 2024 dovrebbe assetarsi sui 15,6 miliardi di dollari, ovvero -7% sul 2023 e -21% sul pre-pandemia; qui giocano a favore le produzioni locali coi film nazionali che vanno ad arginare un’offerta ridotta di film hollywoodiani.
Zoomando sui vari continenti, per l’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) la stima di incassi per il 2024 è di 8 miliardi di dollari (-9% rispetto al 2023; -23% rispetto al 2017-2019, ), dunque meglio del Nord America ma peggio dell’andamento globale. Meglio lAsia Pacifica (esclusa la Cina) dove si prevede un box office di 5,2 miliardi di dollari (-2% rispetto al 2023, -22% rispetto al 2017-2019), mentre l’America Latina sarebbe a quota 2,4 miliardi di dollari (-8% rispetto al 2023; -15% rispetto al 2017-2019).
Come è ormai evidente, la Cina è diventata sempre meno dipendente dal prodotto hollywoodiano e per il 2024 dovrebbe registrare un leggero aumento su base annua, con incassi di 7,9 miliardi di dollari (+5% sul 2023). Tuttavia, come sottolinea Gower Street Analytics, è più difficile in questo caso fare previsioni, dato che il calendario delle nuove uscite dei film hollywoodiani nelle sale cinesi non è al momento definito.

UN’OCCASIONE PER LE PRODUZIONI LOCALI

Come dimostrato a cavallo della pandemia e anche in quest’ultimo anno, quando l’offerta di prodotto hollywoodiano è scarsa, i film di produzione nazionale possono riuscire ad avere risultati importanti: lo abbiamo visto anche in Italia a inizio anno quando i film italiani sono riusciti a compensare l’assenza di hit hollywoodiane e poi con C’è ancora domani a fine ottobre. «Il mercato internazionale è un po’ meno influenzato dalla limitazione del calendario delle uscite causata dallo sciopero di Hollywood, rispetto a quello statunitense», ha dichiarato Thomas Beranek, capo analista di Gower Street che ha guidato il lavoro sulla proiezione 2024. «I titoli locali hanno più spazio per brillare in ogni mercato quando l’offerta di prodotti hollywoodiani è ridotta. Questo è stato dimostrato spesso da quando la pandemia ha interrotto i cicli di produzione e di uscita nel 2020».

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