Borrelli, “ora la legge è operativa”

Oggi a Ciné, nell’ambito dell’incontro intitolato “Decreti attuativi per l’esercizio: prima applicazione e prospettive”, il direttore generale cinema Nicola Borrelli e la funzionaria del ministero dei Beni Culturali Maria Giuseppina Troccoli hanno risposto alle domande degli esercenti sull’attuazione della legge cinema. Borrelli ha affermato: “Ieri abbiamo aperto la procedura del credito d’imposta per la programmazione quindi oggi, finalmente, possiamo dire che la legge è operativa, a 18 mesi dall’approvazione e dopo 18 decreti attuativi e 13 bandi. È stato un lavoro intenso che – per come è strutturata la legge – non si conclude mai in quanto richiede aggiornamenti continui. Un lavoro nato anche da un confronto serrato con le associazioni di categoria che abbiamo ascoltato. Siamo partiti da una condivisione su quale fosse lo stato dell’arte del settore e quali fossero le linee di intervento da seguire per risolvere le questioni problematiche (tra cui le strozzature che non aiutano la crescita, come la stagionalità). Devo ammettere però che rispetto ai distributori, che sono stati più compatti, ho trovato molte spaccature tra gli esercenti, troppo focalizzati a difendere interessi di sottocategorie più che della totalità”.

Per quanto riguarda il piano straordinario per le sale, di cui arriverà a breve l’elenco dei beneficiari della quarta linea d’intervento (quella per la ristrutturazione tecnologica), Borrelli ha affermato che il grandissimo numero di domande arrivate ha colto tutti di sorpresa: “Ci ha stupito positivamente che l’esercizio voglia investire su se stesso. Per il 2017 avevamo a disposizione 30 milioni di euro e sono arrivate domande per 75 milioni. Purtroppo molte domande sono state rifiutate perché non compilate correttamente. Per il bando 2017 un criterio fondamentale era che i lavori per i quali si richiedeva il finanziamento fossero già effettivamente iniziati. Sfortunatamente se questi cinema ripresentassero domanda nel 2018 non sarebbero ammessi; perché ciò accada sarebbe necessario modificare il Dcpm. La settimana prossima il nuovo ministro dei Beni Culturali incontrerà il comparto e sarà un’occasione per sottoporgli il problema”. Andrea Occhipinti, presidente dei distributori Anica, ha domandato come fare per dare la possibilità a chi ha investito nel 2017 di rientrare tra i beneficiari ma al momento non è possibile. Borrelli ha ricordato inoltre che è partito il tax credit per la ristrutturazione delle sale, che vale la metà del contributo che si riceverebbe con il finanziamento del piano straordinario ma è “meglio di niente”. Suggerisce inoltre che forse un contributo che arriva all’80% dell’investimento è troppo alto e il presidente Anem Carlo Bernaschi ha concordato. Mario Lorini, presidente Anec, ha suggerito che il contributo alle sale passi dall’essere straordinario a durare più a lungo nel tempo.

Rispondendo a una domanda dalla platea sui nuovi meccanismi per definire quali film rientrano nella definizione “d’essai”, Borrelli ha dichiarato: “Nel vecchio sistema c’erano automatismi che ora, per come è scritta la legge, non possono esserci, inoltre siamo oggettivamente in ritardo ma entro l’anno entreremo a regime”. Su questo, Maria Giuseppina Troccoli ha aggiunto: “Stiamo per pubblicare la qualifica provvisoria per il 2017 ma dovete sapere che su 590 domande pervenute, solo 30 erano corrette. Per tutte le altre i nostri uffici con spirito di collaborazione hanno chiamato tutti gli esercenti e concesso proroghe; questo ha causato i ritardi”.

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