“Io sono un uomo paziente ma anche, com’è noto, un uomo libero con le mie preferenze e le mie scelte”. Con queste parole, il ministro per i Beni e le Attività Culturali Urbani (nella foto) ha risposto, in un’intervista pubblicata ieri su ‘La Repubblica’ a Giovanna Casadio che gli chiedeva se stesse ponendo un aut-aut al premier Berlusconi: o Sgarbi o io. L’ennesima polemica tra Urbani e il sottosegretario è scoppiata nei giorni scorsi in seguito alle dichiarazioni rilasciate da Sgarbi contro l’operato e le decisoni di Franco Bernabé, presidente della Biennale di Venezia. Dichiarazioni che avevano spinto l’ex ministro Giovanna Melandri a chiedere ad Urbani di licenziare il sottosegretario. Su questo punto Urbani ribadisce a ‘La Repubblica’ che “i sottosegretari li nomina il presidente del Consiglio. Quindi la revoca di Sgarbi dipende dal Consiglio dei ministri. Comunque io ribadisco che pazienterò fino all’11 giugno (data entro la quale potrebbe esserci il rimpasto della squadra di governo, n.d.r.), la questione è sul tavolo del governo. Certo, sentire parlare un ministero attraverso più voci, a volte difformi, può dare all’opinione pubblica l’idea che questo governo abbia visioni contrapposte sui beni culturali. Il problema è del governo, lo risolva”.
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