Beatrice Borgia: «Piemonte, un set sempre più internazionale»

Insediatasi meno di un anno fa alla presidenza, la manager Beatrice Borgia ha voluto sin da subito consolidare la vocazione imprenditoriale della Fondazione Film Commission Torino Piemonte e renderla ancora più attrattiva per i produttori stranieri

Di seguito un estratto dall’articolo pubblicato su Italian Cinema del 30 agosto/15 settembre (n. 3), trimestrale in allegato a Box Office. Per leggere il testo integrale, scaricare QUI i pdf del magazine.

Dal novembre 2021, e per i prossimi quattro anni, Beatrice Borgia è presidente della Film Commission Torino Piemonte. Laureata in biotecnologie industriali, la manager 42enne di Chieri (comune dell’area metropolitana torinese) vanta una solida conoscenza del mondo delle startup e un’esperienza internazionale nel campo del marketing strategico. È attualmente Chief Corporate Development Officer di Teoresi, azienda torinese operante nel settore di servizi d’ingegneria tecnologica e digitale, e sono proprio queste sue competenze imprenditoriali quelle che Borgia vuole utilizzare per consolidare e rilanciare ulteriormente la Film Commission piemontese.

Quali gli obiettivi del suo mandato?
«Mi piace sintetizzarli con tre parole: internazionalità, qualità e responsabilità.

In questi mesi quali sono state le principali azioni di consolidamento e rilancio della Fondazione?
«Sono entrata in una realtà che è la seconda, dopo Roma, per numero di produzioni sul territorio e settimane di ripresa. Il lavoro fatto fin qui è stato eccellente. Ho cercato di costruire un rapporto più strutturato con le istituzioni, le aziende e le startup. Ho impostato il dialogo con istituzioni finora meno coinvolte, come l’Assessorato al bilancio per la programmazione economica-finanziaria o l’Assessorato all’internazionalizzazione. Stiamo intensificando il rapporto con le Camere di commercio e con possibili sponsor privati, anche internazionali».

Al suo insediamento ha detto di voler “abbinare le eccezionali competenze presenti nella struttura della FC con la mia esperienza manageriale con profilo internazionale”. Come sta andando?
«Ho lavorato per anni all’estero, in multinazionali quotate al NASDAQ, e la scelta di tornare in Italia è stata dettata dalla voglia di portare una prospettiva internazionale nel mondo imprenditoriale. Ho trovato una Torino con una grande voglia di posizionarsi ed essere competitiva. La mia esperienza credo stia dando i suoi primi frutti».

Quali sono le risorse economiche che la Film Commission mette a disposizione ogni anno?
«Disponiamo di circa 2 milioni e mezzo di euro per l’audiovisivo. Un fondo, per il location scouting e tre fondi – soprattutto per i talenti locali – sono gestiti dalla Film Commission. Per quanto riguarda i fondi alle grandi produzioni, le risorse della Regione Piemonte ammontano a un milione e mezzo di euro di fondi europei per le imprese che realizzano lungometraggi e serie. Stiamo lavorando per potenziarli».

(THE KING’S MAN. Photo credit: Peter Mountain. © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved.)

Quali sono i servizi a disposizione degli operatori internazionali?
«Essendo la prima Film Commission nata in Italia, il tempo ha favorito lo sviluppo di una filiera molto competente anche nella gestione di produzioni complicate. Alle location in Piemonte manca solo il mare: il territorio è variegato e ci permette di rappresentare città, colline e montagne, riuscendo persino – e questo non ha mancato di sollevare polemiche – a vestire i panni di altri territori. La produzione di The King’s Man (di Matthew Vaughn, ndr) era venuta per “girare San Pietroburgo”, alla fine è rimasta in Piemonte per ambientarci anche Sarajevo e Parigi. Le nostre istituzioni sono pronte e ricettive nell’erogare risposte e permessi. Disponiamo di una sede da 9.000 metri quadrati, a pochi minuti dal centro e ben collegata con l’aeroporto: quando le produzioni vengono da noi, si sentono a casa».

Quali sono le produzioni internazionali più importanti sostenute negli ultimi due anni?
«The King’s Man, due grandi produzioni indiane di Bollywood, Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, e recentemente Fast and Furious 10 di Louis Leterrier. E ancora….»

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