Può sembrare paradossale, ma il 2023 non è stato affatto un buon anno per il cinema “al femminile”. Nonostante il botteghino internazionale sia stato dominato da Barbie, infatti, una ricerca ha sentenziato che lo scorso anno ha segnato un nuovo punto basso per i film con donne protagoniste.
Oltre alla commedia rosa con protagonista Margot Robbie da 1.4 miliardi di dollari, infatti, è stato registrato un calo di film con protagoniste donne tra i 100 maggior incassi dell’anno. A rivelarlo è un report della USC Annenberg Inclusion Initiative riportato da fonti internazionali, per nulla incline all’ottimismo.
Il gruppo di ricerca guidato dalla Dr.ssa Stacy L. Smith ha rilevato una regressione in termini di rappresentazione, con solo 30 film con protagoniste o co-protagoniste delle donne. Si tratta di una netta inversione di tendenza rispetto al 2022, quando erano stati 44/100. Per trovare un dato così basso, bisogna tornare indietro al 2010.
La ricercatrice non indora la pillola: “Si tratta di un catastrofico passo indietro per le donne nel cinema – ha detto in un comunicato – Negli ultimi 14 anni, abbiamo registrato progressi nell’industria, quindi vedere questa inversione di tendenza è sorprendente e in diretto contrasto con tutti i discorsi sul 2023 come l’anno delle donne“. Sullo stesso tema, trovate un approfondimento sull’ultimo numero di Box Office (da pag. 28).
I numeri, si afferma, rappresentano non solo una metrica su quanto le donne siano protagoniste nei film, ma anche lo specchio delle opportunità di carriera che possono avere nel settore cinematografico. Il calo del 30% non è giustificabile neppure con i rinvii dei film dovuti allo sciopero, viene puntualizzato.
Di contro, è stato registrato un aumento dei film con protagonisti uomini appartenenti a minoranze etniche, passati da 31 a 37 tra i 100 film con l’incasso maggiore nel 2023. Dato che trova invece riscontro neppure nella rappresentazione di donne nere, latine o asiatiche, protagoniste in 14 film contro i 18 del 2022.
Tra i film rientrati nella casistica, vengono citati La sirenetta con Halle Bailey, Scream VI con Melissa Barrera, Wish per la presenza di Ariana DeBose, naturalmente Il colore viola guidato da Fantasia Barrino e via fino a Past Lives con Greta Lee. Il ruolo di Lily Gladstone in Killers of the Flower Moon, sottolinea la fonte, per lo scopo dello studio è stato considerato come non protagonista.
Per quanto riguarda gli studi, la major ad avere il maggior numero di film con protagoniste donne è la Walt Disney (46.1%), seguita da Paramount (44.4%) e Warner Bros. (38.5%), che tuttavia di recente ha stretto un nuovo accordo con la LuckyChap di Margot Robbie, studio che da anni produce perlopiù film al femminile. Tali realtà sono finite dietro a Netflix, che dal 2019 ha più della metà delle sue produzioni guidate da personaggi femminili.
Fonte: Variety
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