AVP Summit, gli interventi di Tony Vinciquerra e Tarak Ben Ammar

Dialogo tra il presidente/AD di Sony Pictures e il presidente di Eagle Pictures all'Audio-Visual Producers Summit

Durante l’AVP – Audio-Visual Producers Summit (19-21 luglio, Trieste), organizzato da Cinecittà per la DGCA del MiC e in associazione con Apa, si è svolto un panel dove il presidente/AD di Sony Pictures Tony Vinciquerra e il presidente di Eagle Pictures Tarak Ben Ammar si sono interrogati sul futuro del cinema e dell’audiovisivo. Tony Vinciquerra ha precisato che i film in lingua locale sono i più difficili da internazionalizzare: «Siamo i numeri uno in Spagna e Germania con un certo successo, in India ancora non produciamo ma ci arriveremo. In Italia, invece, abbiamo un accordo con Eagle Pictures per produrre insieme sei film in lingua italiana». Per Tarak Ben Ammar, «il tax credit ha incentivato la produzione audiovisiva in Italia, che è il set più bello al mondo per ambientare un film. Non si possono trovare location migliori in cui girare, qui c’è ogni tipo di paesaggio: le coste, le grandi città, le montagne. Inoltre, il tax credit è più vantaggioso rispetto ad altri Paesi europei e le maestranze sono le migliori nel mondo. Con Eagle Abbiamo annunciato la realizzazione di nuovi studios a Roma con un investimento di circa 50 milioni: sono convinto che  numerose produzioni internazionali saranno ancora più  attratte per la realizzazione di opere  in un’ottica di scambio vicendevole tra l’Italia e il mondo di opere, idee e maestranze». Su questo interviene anche Tony Vinciquerra: «Certamente sono fondi più che necessari. Costa tanto produrre un film, e senza incentivi non si può produrre e non si possono fare profitti». E aggiunge: «Il fattore decisivo nelle opere audiovisive sono le persone che lavorano dietro le quinte. Senza di loro non è possibile pensare, sviluppare e portare a termine una produzione locale. C’è una grande domanda di personale qualificato e credo che noi tutti addetti ai lavori siamo sempre alla ricerca di nuovi talenti». Infine, Ben Ammar è intervenuto sullo sciopero a Hollywood che rischia di paralizzare il settore: «Non credo che lo sciopero possa influenzare la domanda nel comparto della produzione audiovisiva in Europa. Gli artisti in Usa che hanno aderito allo sciopero sono coinvolti esclusivamente in film americani, ma sono numerosi quelli europei coinvolti in opere cinematografiche in Europa». Gli fa eco Vinciquerra: «Dobbiamo agire con cautela e in questo momento è prioritario raggiungere un accordo. I nostri attori e sceneggiatori sono fondamentali per il comparto della produzione audiovisiva. E ora dobbiamo tornare a dialogare».

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