L’associazione degli autori e produttori indipendenti cinematografici italiani (Api) si esprime contro l’ipotesi di riforma dello statuto della Biennale di Venezia. Per i rappresentanti degli indipendenti infatti, tale operazione metterebbe “ancora una volta in evidenza la debolezza delle istituzioni cinematografiche”. L’intervento dell’Api si inserisce nella polemica nata in questi giorni, secondo la quale l’accentramento del controllo sull’industria cinematografica nazionale nella mani di Cinecittà Holding potrebbe significare un ulteriore avvicinamento al mondo della politica, mettendo a rischio l’autonomia nella gestione delle manifestazioni a carattere artistico. La speranza dichiarata dall’Api è quindi che la Holding possa “dimostrare con gesti chiari ed inequivocabili la propria totale autonomia dai condizionamenti della politica. Il primo segnale – continuano i portavoce dell’associazione – sia proprio quello di non avallare l’ipotetica e pericolosissima proposta di riforma dello statuto della Biennale”.
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