Antitrust: le condizioni a Seat-Tmc

Si aprono spiragli per il matrimonio Seat-Tmc. L’Antitrust guidato da Giuseppe Tesauro ha dato, ieri, il suo sì condizionato all’acquisizione di Tmc da parte di Seat (società del gruppo Telecom Italia), operazione bocciata il 17 gennaio dall’Authority sulle comunicazioni. Sono quattro, però, i limiti posti da Gianni Tesauro per concedere il suo ok all’intesa. Si chiede innanzi tutto a Telecom Italia di consentire (dal primo aprile) ai concorrenti interessati l’accesso a tutte le sue infrastrutture per la posa di cavi in fibra ottica. Le altre tre condizioni poste, invece, sono: niente rimandi alla consultazione su Pagine Gialle durante la pubblicità su Tmc e Tmc2, nessun contratto di esclusiva (per tre anni) tra Cecchi Gori e Telecom Italia (Ti) sui contenuti Internet. E infine Ti potrà procedere alla sperimentazione o commercializzazione di servizi Tv interattivi a condizione di mettere a disposizione della concorrenza la stessa capacità di banda trasmissiva usata da Telecom. La società ha accettato le condizioni poste dall’Antitrust e ha intanto avviato il ricorso al Tar del Lazio sulle decisioni dell’Authority. Qualora il tribunale desse il proprio via libera all’operazione, l’Antitrust ha messo agli atti le proprie decisioni.

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