Anem: Bernaschi, gli esercenti sono i primi a subire danni dalla pirateria

“Le dichiarazioni fatte dall’avv. Luciano Daffara sull’ultimo numero di Box Office mi lasciano quantomeno perplesso. La pirateria è un furto subito da tutta l’industria audiovisiva”. Carlo Bernaschi, presidente Anem, riponde così al segretario generale della Fapav che, sullo scorso numero di ‘Box Office’, avanzava la proposta di responsabilizzare direttamente l’esercente, anche a livello di contratto di noleggio, nella cura della copia in funzione antipirateria.“Gli esercenti cinematografici – continua Bernaschi – sono i primi a subire gli effetti di questo male che però nasce non dalla sala cinematografica ma addirittura dal master (se non dalla copia originale) quindi ben prima dell’arrivo in sala del film. La vigilanza deve essere, oggi più che mai, in tutti i passaggi della pellicola: dalla sua produzione, all’edizione, dalla stampa alla conservazione al trasporto all’immagazzinamento alla distribuzione locale ed infine all’esercizio.Tutti i canali devono essere pienamente consapevoli delle responsabilità civili e penali per l’uso illecito del materiale videofonografico. Oggi i pirati hanno a disposizione navi ben più moderne della illecita ripresa in sala. I pirati moderni approfittano anche di una industria che permette l’uscita italiana di film dopo tre, quattro, a volte anche sei mesi dall’uscita americana. Sovente quando il film arriva in ritardo in Italia sono già in vendita su internet i DVD originali.Comunque vorrei segnalare alla Fapav che le associazioni hanno già concordato un codice comportamentale dell’impresa cinema e che la discussione sul contratto tipo di noleggio potrà meglio responsabilizzare le parti. Purtroppo la pirateria non si sconfigge con questi strumenti ma con l’impegno di tutte le componenti della filiera. Filiera che vede l’esercente solo alla fine del percorso”.

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