C’è agitazione tra gli esercenti, nei riguardi dei distributori e all’interno dell’associazione Anec. In una lettera inviata a Box Office (qui allegata integralmente) e a molti colleghi, il vicepresidente Anec Tre Venezie Walter Giacomazzi sottolinea le difficoltà del momento, che provocano «un grave deterioramento del settore», a cominciare appunto dai rapporti tra esercizio e distribuzione e dai «margini sempre più risicati» per l’attività di chi gestisce sale cinematografiche. Giacomazzi, che è anche amministratore unico del circuito veneto Cinemotion, stigmatizza le scelte della distribuzione che penalizzano l’esercizio (tra cui la penuria di film in estate, l’affollamento autunnale, le percentuali di noleggio, i minimi garantiti) e anche qualche scorrettezza, chiedendosi se non sia il caso di distinguere tra distributori («quello che ci fornisce il prodotto durante l’estate avrà la precedenza anche negli altri periodi dell’anno»). Ma anche affermando che è necessaria prima di tutto una riflessione interna all’esercizio e all’associazione, per «guardare la nostra mancanza di unità e soprattutto il nostro immobilismo, dannoso per noi ma terreno fertile per gli altri».
Per questo Giacomazzi chiede a chi si candiderà alle prossime elezioni nazionali Anec (previste per novembre) di «scrivere un programma serio e concreto da proporre a tutti gli associati che abbia ad oggetto tutte le cose che nel nostro mercato non funzionano», elencando alcuni spunti che riguardano il rapporto con la distribuzione (tavolo permanente per le uscite dei film, percentuali «proporzionate al reale investimento del distributore», incremento del numero di dcp in circolazione, multiprogrammazione) a richieste da sottoporre alle istituzioni (modifiche alle regole del lavoro, incentivi fiscali, statuto speciale fiscale per le imprese culturali). Occorre, conclude l’esercente veneto, «una visione d’insieme» e considerare gli obiettivi che legano l’esercizio a produzione e distribuzione: «Per tutto questo lancio un appello, chiedendo ai colleghi di sostenerlo, affinchè il programma dei candidati alla Presidenza Nazionale Anec abbia come base l’azione finalizzata alla discussione aperta, alla risoluzione dei problemi concreti e quotidiani dell’esercizio, al perseguimento con determinazione di obiettivi certi, chiari e condivisi. Altrimenti non li votiamo».
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