Andrea Romeo su The Substance: «Non possiamo accettare in silenzio il taglio delle sale»

Il fondatore di I Wonder Pictures commenta il dimezzamento delle sale per il film di Coralie Fargeat, sostenendo che potesse garantire di più al botteghino
andrea romeo the substance

Secondo l’ultimo report Cinetel, The Substance di Coralie Fargeat ha incassato finora 2.336.488 euro con più di 300.000 spettatori al botteghino italiano. Risultato che secondo I Wonder Pictures poteva essere ancora ritoccato verso l’alto, se non fossero state dimezzate le sale e il numero di spettacoli destinati al film. Arrivato alla quarta settimana di programmazione, il film con Demi Moore e Margaret Qualley è passato da 204 a 94 schermi nel giro di una settima e nonostante questo è riuscito a mantenersi nella Top 10 degli incassi.

Numeri che hanno suscitato la reazione di Andrea Romeo, fondatore e direttore editoriale di I Wonder Pictures che sui social ha scritto: «È un segnale evidente che il film poteva e può garantire di più e non ci accontenteremo di sentirci dire ‘tanto ha tenuto, hai visto che non era grave stringerlo?’a. Vogliamo gli spettacoli che The Substance sa e saprà riempire! Siamo pronti a continuare a fare sold out anche tornando ad avere due spettacoli al giorno e recuperando le sale in cui stavamo andando bene, che si sono consegnate a uscite già in partenza evidentemente perdenti. Non possiamo accettare in silenzio di stringerci mentre decine di spettacoli in sale più grandi restano vuoti attorno a The Substance. Ma la stessa cosa vale per Parthenope, Eastwood, Il ragazzo dei pantaloni rosa [che ieri ha superato i 4 milioni di euro, ndr] e altri che stanno andando bene. L’esercizio si evolva e ascolti il pubblico più che i distributori».

Per I Wonder quindi è in corso una «suddivisione ingiusta degli spettacoli, proporzionata più alla forza del distributore e a ipotesi scollegate dai dati che al reale successo del film, il quale si è dimostrato capace anche la scorsa settimana di attirare l’attenzione e l’interesse del pubblico, con medie per spettacolo elevate e numerosi sold out».

L’etichetta critica «una situazione che trova le sue basi in un modo superficiale e desueto di analizzare i dati. Da un lato, è ormai urgente che siano a disposizione dell’esercizio informazioni più approfondite e utili a dare un quadro reale dell’andamento dei film in sala, come la media spettacolo e l’occupancy in sostituzione della media sala, che offre molteplici ambiguità di lettura. La media sala – che ormai non è più media schermo, ma media struttura – fa infatti sembrare falsamente alto performanti i film con molti spettacoli in più schermi contemporaneamente: nei multiplex arriva addirittura a paragonare film che hanno un solo spettacolo con film che, tra le varie sale, ne raccolgono più di dodici. Dall’altro lato, occorre essere in grado di andare al di là dei dati di box office in senso stretto (e dei pregiudizi nei confronti del singolo distributore), aprire lo sguardo alla molteplicità di risorse che ci viene offerta dalle nuove tecnologie e capire quali sono i film che le persone cercano, vogliono, discutono».

The Substance è ancora in sala, distribuito da I Wonder Pictures e Wise Pictures.

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