Sono stati annunciati nel corso della cerimonia di premiazione, che si è svolta oggi alle 11.30 nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, i vincitori di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata ai giovani e agli esordi e giunta alla sua diciottesima edizione.
Il Premio Miglior Film Alice 2020 va a “Kajillionaire” di Miranda July con la seguente motivazione: “Per la capacità di creare una storia in grado di tradurre tematiche classiche in immagini dolci e spietate, raccontata con uno sguardo surreale e cinico. Attraverso dei personaggi grotteschi, metafora di una realtà genitoriale tossica molto attuale. La famiglia non è solo quella in cui nasciamo, ma quella che ci costruiamo”.
Il Premio Speciale della Giuria va a “Punta Sacra” di Francesca Mazzoleni con la seguente motivazione: “Per aver saputo raccontare in modo mai banale una comunità dalle mille sfaccettature riuscendo a mostrare bellezza e malinconia, luci e ombre di chi la vive quotidianamente.”
Il Premio Camera d’Oro Alice / MyMovies va a “Ibrahim” di Samir Guesmi con la seguente motivazione: “Un’opera che sorprende per la maturità della regia e delle interpretazioni, che racconta sapendo evocare con gli sguardi invece di spiegare con le parole il complicato rapporto tra un padre in difficoltà e un figlio alla ricerca nel delicato percorso dell’adolescenza. Un genitore che ha sbagliato e sofferto in gioventù, e che, da educatore, cerca senza sosta l’equilibrio tra redarguire gli sbagli e offrire la possibilità di imparare a superarli. Un film che parla d’amore, carico di pietas e dolcezza su un’umanità che cerca di resistere sempre al confine tra devianza e resilienza”.
Il Premio Raffaella Fioretta va a “Il Mio Corpo” di Michele Pennetta con la seguente motivazione: “Per averci fatto conoscere Oscar e Stanley, due corpi, due anime; due solitudini che si sfiorano per un istante vagando prigionieri nella stessa terra alla ricerca di emancipazione. Il mio corpo è un’opera che ci racconta di abbandono, di rifiuto, di degrado e umanità, Pennetta lo fa con grande efficacia ma soprattutto con una preziosa delicatezza che lo contraddistingue”.
Il Premio al Miglior Cortometraggio va a “El Silencio del Rio” di Francesca Canepa con la seguente motivazione: “Con la sua regia evocativa il Film riesce a coniugare una piccola ma significativa storia di formazione ad una più grande trama metaforica e a traghettarci, attraverso una sorta di ‘realismo-magico’ verso un mondo possibile fatto di storie e di sogni che devono poter essere vissuti e raccontati”.
La Menzione Speciale nella sezione Cortometraggi per la Regia va a “Tropicana” di Francesco Romano con la seguente motivazione: “Per una regia asciutta e decisa che sa andare dritta al segno, per una sapiente direzione degli attori sempre intensi e credibili. Non in ultimo per la critica sociale a un mondo fatto di ruoli inadeguati e di inadeguate relazioni che rischiano di mettere a repentaglio l’ultimo baluardo d’Amore: il rapporto tra genitori e figli”.
La Menzione Speciale del Premio RB Casting va a Ludovica Francesconi per “Sul più bello” con la seguente motivazione: “Per averci restituito un personaggio ironico, vibrante e carico di energia. Con leggerezza e autenticità crea immediatamente empatia, coinvolgendo lo spettatore sia dalla sua prima scena. Una giovane promessa del cinema italiano.
Il DO Rising Star Award per il Miglior Attore Esordiente NON Italiano va a Enrik Enge per “Tigers” con la seguente motivazione: “Nel film TIGERS, offre un personaggio straordinariamente complesso: intelligente, sensibile, ostinato, fisicamente vulnerabile e allo stesso tempo forte. Illumina lo schermo con il suo ritratto magnetico di Martin Bengtsson; la rappresentazione è così avvincente che non solo credi al suo viaggio mentre si svolge, ma crederai anche a qualsiasi sua variazione. Per questo notiamo come la sua interpretazione sostenga questo film in maniera convincente”.
La Menzione Speciale DO Rising Star Award va a Alseni Bathily per “Gagarine”
Il Premio Rolling Stone alla Miglior Colonna Sonora va a “Gagarine” di Fanny Liatard, Jérémy Trouilh con la seguente motivazione: “La colonna sonora di ‘Gagarine’ è un lavoro costruito su un’interessante alchimia sonora: i multi-timbri più innovativi dei synth di ultima generazione e delle drum machines dialogano con l’orchestra e con le sonorità avvolgenti alle quali il cinema contemporaneo ci ha da tempo abituati. Ne viene fuori una partitura fresca e innovativa con degli impasti timbrici davvero inediti. Amin Bouhafa, Evgueni Galperine e Sacha Galperine sono riusciti a evitare tutti i manierismi e i cliché delle soundtrack, regalando allo spettatore melodie mai banali e percorsi armonici non scontati. Il ritmo della partitura nel rapporto sinestetico con lo scorrere delle immagini, garantisce al fruitore del film un’esperienza emozionale davvero entusiasmante che va a squarciare quella quarta dimensione “acustica” che fa lievitare al massimo grado il linguaggio semantico di questa bellissima pellicola. Una colonna sonora per niente banale, che ha il pregio di catturare lo spettatore come una grande Opera Post-Pop”.
Una Menzione Speciale va alla colonna sonora di “Punta Sacra” di Francesca Mazzoleni con la seguente motivazione: “La regista ha lavorato con due nomi già noti alla scena cine-musicale italiana, Lorenzo Tomio e Theo Teardo, ma vi ha affiancato i brani originali del rapper Chiky Realeza e il suo mix tra urban nostrano e atmosfere classiche sudamericane, da Héctor Lavoe a Victor Jara. Un risultato sperimentale, controcorrente e libero per il panorama italiano, come il film a cui fa da commento sonoro”.
La borsa di studio intitolata a Pietro Coccia del valore di 1.000 euro va a Giacomo Chapus per proseguire il percorso di studi
Premio Lotus al corto “Slow” regia di Giovanni Boscolo e Daniele Nozzi
Premio Tatatu al corto “Tropicana” regia di Francesco Romano
Premio Rai Cinema al corto “Bataclan” regia di Emanuele Aldrovandi
Premio Premiere Film al corto “Alina” regia di Rami Kodeih
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