Di seguito un estratto dell’intervista ad Alessandra Pavan Bernacchi, Director Theatre Development Emea di IMAX, pubblicata su Box Office del 15-30 marzo (n. 5-6). Per leggere il testo integrale, scaricare la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonarsi direttamente alla versione cartacea della rivista.
Se c’è una società che ha fatto della filosofia premium il suo core business, quella è IMAX. Un brand di eccellenza che ha saputo conquistare gli esercenti con le sue tecnologie allo stato dell’arte e i suoi concept di sala innovativi, ma anche registi e studios, sempre più orientati a girare i propri film con telecamere IMAX per massimizzare l’esperienza cinematografica e renderla più immersiva. Oggi il gruppo conta 1.683 sale nel mondo (già chiusi 400 contratti per i prossimi anni) e la Cina è il cliente principale con all’attivo 783 sale. Seguono l’Europa con 278 schermi (54 sale in Russia, 50 nel Regno Unito e 22 in Francia) e il Nord America con 441 sale. E nonostante una pandemia in corso, IMAX ha chiuso il 2021 con ricavi al box office pari a 625 milioni di dollari. «Una cifra incredibile se si pensa che il 2019 – tra le annate migliori della nostra società – aveva totalizzato oltre un miliardo di dollari nel mondo», spiega Alessandra Pavan Bernacchi, Director Theatre Development EMEA di IMAX.

L’ingresso dell’UCI Cinemas di Orio al Serio (BG) che ospita l’unica sala IMAX nativa in Italia (© courtesy of IMAX)
Nonostante l’emergenza sanitaria, lo scorso anno IMAX ha registrato numeri importanti nel mondo. Quali sono le ragioni di questo successo?
Nella prima parte del 2021, quando in America ed Europa imperversava ancora la pandemia e i cinema erano chiusi, abbiamo concentrato l’attenzione su quei territori asiatici con le sale aperte e una situazione sanitaria sotto controllo. I risultati migliori sono stati raggiunti in Cina e Giappone grazie alla forza delle produzioni locali (nel 2021 siamo usciti con 13 film in Cina e 7 in Giappone). Alcune di queste hanno anche potuto sfruttare appieno il potenziale IMAX: successi cinematografici come The Battle at Lake Changjin (record di vendita biglietti IMAX in un singolo giorno con un milione di ticket venduti) e Detective Chinatown 3 (35 milioni di dollari al box office in IMAX, corrispettivi al 7% dell’intero mercato cinese) sono stati, infatti, girati con le nostre telecamere che garantiscono i più alti standard di qualità. Ma anche gli altri titoli sono stati lavorati in post-produzione e convertiti nel formato IMAX per offrire ugualmente una visione immersiva. E se nella prima parte dell’anno i mercati orientali sono stati decisivi, da maggio in poi i territori occidentali sono ripartiti e abbiamo potuto contare su una lunga scia di blockbuster americani come Dune e No Time to Die, entrambi girati con le nostre telecamere, Godzilla vs. Kong, Fast & Furious 9 e Spider-Man: No Way Home, che ha guadagnato oltre 100 milioni di dollari in IMAX nel mondo. Tutti titoli che il nostro format ha contribuito a valorizzare e ad eventizzare ulteriormente.
Cosa differenzia IMAX dalla concorrenza?
Da oltre 50 anni lavoriamo per offrire allo spettatore l’esperienza cinematografica migliore in termini di tecnologia e comfort. Ma la tecnologia da sola non basta. Anche se IMAX resta un’eccellenza su questo fronte, ultimamente si è alzato il livello medio della qualità dei prodotti a disposizione degli esercenti. Per questo crediamo fermamente che ciò che ci differenzia dalla concorrenza sia soprattutto la grande alleanza tra il brand IMAX e registi affermati come Christopher Nolan, J.J. Abrams, Michael Bay e Patty Jenkins – per citarne alcuni – che scelgono di girare i propri film direttamente con le nostre telecamere. Questo è un driver unico in termini di comunicazione e marketing: “volete vedere il film come l’ha concepito il regista? Allora dovete venire in una sala IMAX”. Anche Marvel ha abbracciato il nostro brand (su Disney+ sono già disponibili 13 film, precedentemente usciti nelle nostre sale, in IMAX Enhanced) e gli ultimi Avengers (Infinty War ed Endgame) sono stati girati dai fratelli Russo con le nostre tecnologie. Nell’era dello streaming, l’esperienza Premium è l’unica in grado di incentivare realmente il ritorno del pubblico al cinema. Registi e studios ormai ne sono consapevoli e non è un caso che il 2022 sarà l’anno con il maggior numero di film in sala girati in IMAX, tra cui Doctor Strange and the Multiverse of Madness, Top Gun: Maverick, Thor: Love and Thunder e Wakanda Forever.

La sala IMAX di Pathé a Rotterdam, in Olanda (© courtesy of IMAX)
Quando un esercente si lega a voi, come vengono suddivisi costi e ricavi tra installazione e ammortamento dell’investimento?
L’esercente può acquistare e diventare proprietario dell’attrezzatura IMAX, oppure può stipulare un contratto di leasing. In entrambi i casi, a seconda degli accordi presi, diventiamo a tutti gli effetti partner dell’esercente e ricaviamo una quota degli incassi provenienti dalla sala per tutta la durata del contratto, che normalmente varia dai 10 ai 15 anni. Essere partner significa anche offrire una serie di servizi. Ad esempio, aiutiamo l’esercente a promuovere tutti i film proiettati nelle sale IMAX, siano essi titoli nativi o convertiti, e attraverso il nostro dipartimento di distribuzione facilitiamo l’accesso ai film in uscita nelle nostre sale. Si aggiunge poi un servizio di supporto tecnico attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, con squadre in loco pronte a intervenire in caso di manutenzione. Inoltre, il sistema è connesso online al nostro centro ed effettuiamo un processo di calibrazione quotidiano per proiezione e sistema audio.
In Italia esistono sei sale IMAX, quattro targate UCI, una Notorious Cinemas e una Italian International Cinema. Lo reputa un numero sufficiente?
Assolutamente no e mi piacerebbe vederne molte di più essendo l’Italia il mio Paese natale. È già in corso un piano di espansione e crediamo che il brand abbia ampi margini di crescita.
Quindi avete in programma nuove aperture in Italia?
Sì.
Perché non vi associate con qualche esercente per realizzare anche in Italia un cinema unico come il BFI IMAX di Londra?
Ci piacerebbe molto replicare un modello come il BFI IMAX di Londra (di proprietà del British Film Institute e gestito da Odeon, ndr), diventato un’icona grazie al suo stile architettonico unico. Ma vorrei precisare che…».
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