Di seguito l’intervista ad Aldo Lemme, Head of Theatrical Distribution di Alder Entertainment , pubblicata sullo Speciale Distribuzione in allegato a Box Office del 30 giugno-15 luglio (n. 12-13). Per leggere tutto lo Speciale Distribuzione, puoi scaricare i pdf o la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o ancora abbonarti direttamente alla versione cartacea della rivista.
Quali sono i vostri titoli più forti in uscita al cinema nel prossimo semestre?
«Dopo Fly – Verso i tuoi sogni, abbiamo appena portato in sala Shark Bait (Jet Ski), che vedrà un gruppo di ragazzi alle prese con un pericoloso squalo durante una spensierata giornata di mare a bordo di moto d’acqua. In autunno sarà poi il turno di Maigret di Patrice Leconte, con Gérard Depardieu e, finalmente, di Hatching – La forma del male, l’horror scandinavo che farà parlare certamente di sé e che attende già da un po’ il suo momento di gloria nelle sale cinematografiche. Ci tengo poi a segnalare due anticipazioni relative a due nuove acquisizioni di Cannes 2022. La prima è Mr Blake, commedia adulta e molto divertente con John Malkovich e Fanny Ardant: la storia di un vedovo (Malkovich) che abbandona il suo lavoro per fare il maggiordomo in una villa a nord della Francia dove conobbe sua moglie tanti anni prima, nella speranza di rivivere emozioni e ricordi ancora impressi nel suo cuore. La seconda è Artist in Residence con Diane Keaton ed Andy Garcia, un’altra commedia adulta, leggera e divertente dove Diane Keaton interpreta un’anziana scrittrice femminista che viene sfrattata dal suo appartamento di New York. Ad eseguire lo sfratto è il giovane figlio del proprietario dell’immobile e fra l’anziana scrittrice ed il giovane nasce una amicizia divertente basata sulla comune passione per gli oggetti vintage».

Maigret
Quali sono le urgenze che il mercato è chiamato ad affrontare il prima possibile?
«Temo che non sia più l’urgenza il problema, bensì ridisegnare modelli distributivi diversi per prodotti diversi. Se continuiamo a rincorrere il fatidico giorno in cui tutto tornerà come prima, resteremo tutti delusi, chi più chi meno. Certamente, volendo essere ottimisti, dobbiamo guardare ai mercati con noi confinanti che stanno rialzando la testa un po’ più velocemente di noi sul fronte theatrical. Ma una dose di realismo in più ci impone di considerare i tanti aspetti che vanno affrontati e che solo parzialmente sono conseguenze dell’impatto delle nuove abitudini post-pandemia dei fruitori di cinema sul mercato theatrical. Ad esempio, vanno regolamentate le finestre in base al tipo di prodotto, non tout court in termini assoluti. Va stabilito cosa sia un evento e cosa non lo sia, sia in termini sostanziali (di prodotto e di marketing) che formali (ovvero ciò che può o non può uscire in sala come evento). È importante anche creare un sistema che abbia almeno una parvenza di oggettività nella valutazione economica dei film acquisiti da parte di broadcaster e piattaforme, perché assistiamo a un mercato che più che libero è assolutamente imponderabile e tutto questo ha impatto su produttori e distributori che oggi più che mai non hanno riferimenti su cosa produrre e/o distribuire. Infine, diventa sempre più cruciale produrre contenuti di cui avere la proprietà, per “auto sostenersi” in qualche modo».
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