È morta ieri, a 90 anni d’età, Silvana Pampanini. L’attrice, tra le protagoniste degli anni d’oro del cinema in Italia, era ricoverata da metà ottobre nel reparto di terapia intensiva del Policlinico Gemelli di Roma, dopo essere stata operata d’urgenza.
Nata a Roma il 25 settembre del 1925, da famiglia veneta, vinse ex aequo il primo concorso di Miss Italia nel 1946. Nello stesso anno recita nel suo primo film, L’apocalisse di Giuseppe Scotese. Il primo successo è del1949, I pompieri di Viggiù di Mario Mattoli dove appare anche Totò che la vuole l’anno dopo in 47 morto che parla di Carlo Ludovico Bragaglia, cui segue Bellezze in bicicletta di Carlo Campogalliani al fianco di Delia Scala nel ruolo di un’aspirante ballerina che vorrebbe entrare nella compagnia di Totò. Poi arriva O.K. Nerone (1951) di Mario Soldati, parodia dell’hollywoodiano Quo Vadis che la fa conoscere anche all’estero, con proposte di lavoro soprattutto in Francia e Sudamerica. Si afferma anche nel cinema d’autore, con i film Processo alla città di Luigi Zampa (1952), La tratta delle bianche di Luigi Comencini (1952), La Presidentessa di Pietro Germi, tutti del 1952. Un anno dopo esce Un marito per Anna Zaccheo di Giuseppe De Santis, che la dirige di nuovo nel 1958 in Una strada lunga un anno. Ma non abbandona il cinema popolare di enorme successo nelle sale, con partecipazioni a film come Un giorno in pretura di Steno (1954),La bella di Roma di Comencini (1955), Racconti romani di Gianni Franciolini (1955). E se partecipa a molti film all’estero, negli anni 60 è meno presente nelle produzioni italiane a parte Il gaucho di Dino Risi del 1964. Si ritira in seguito dalle scene, anche per curare gli anziani genitori, salvo qualche piccola comparsata come il celebre cameo nei panni di se stessa, nel film di Alberto Sordi Il tassinaro (1983).
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