ACEC, annunciati i risultati del progetto “Leggere il cinema, leggere il mondo”

L'iniziativa ha coinvolto 30.000 studenti, 94 plessi e 40 sale della comunità in 10 regioni italiane per attività concentrate su didattizzazione dell’audiovisivo, valorizzazione della sala, contrasto all’analfabetismo visivo e formazione dei docenti   
acec e leggere il cinema leggere il mondo

Si è tenuta lunedì 26 maggio presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore la conferenza finale del progetto “Leggere il cinema, leggere il mondo”, promosso da ACEC (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) e finanziato dal bando CIPS – Cinema e Immagini per la Scuola. L’iniziativa, sostenuta dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, è stata realizzata in collaborazione con Almed – Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo.

Il progetto ha coinvolto più di 30.000 studenti in 94 plessi scolastici, con la partecipazione di 40 Sale della Comunità in 10 regioni italiane. Le attività si sono concentrate su quattro ambiti principali: didattizzazione dell’audiovisivo, valorizzazione della sala cinematografica, contrasto all’analfabetismo visivo e formazione dei docenti.

Durante la conferenza sono stati presentati i risultati del monitoraggio realizzato da Ergo Research. «Nel 2023 il 77% degli intervistati dichiarava di essere stato almeno una volta al cinema. Nel 2025 il dato è cresciuto in maniera positiva arrivando all’86%», ha spiegato Michele Casula di Ergo Research. Inoltre, il 40% degli studenti ha apprezzato la possibilità di vedere film che altrimenti non avrebbe scelto, con un forte riscontro nella fascia 10-12 anni. Il 48% ha indicato di aver approfondito temi importanti grazie alla visione guidata e all’attività in classe.

Mariagrazia Fanchi, Direttrice di Almed e responsabile scientifica del progetto, ha aperto i lavori sottolineando un dato preoccupante: «I minori di 19 anni impiegano la metà del loro tempo libero consumando contenuti audiovisivi». Ha poi aggiunto: «Il linguaggio audiovisivo è lo strumento con cui i ragazzi conoscono il mondo. A questa centralità dell’audiovisivo nella loro vita non corrispondono però altrettante competenze che portino a un uso critico di questi strumenti».

Durante il dialogo moderato dalla giornalista Elena Goretti, lo psicoterapeuta Alberto Pellai ha lanciato un appello al mondo della scuola: «Invito la scuola a non inseguire l’iperstimolazione». E ha spiegato: «La scuola può invece usare il potere evocativo della narrazione per immagini, non quello stimolante. L’esperienza di visione diventa anche memoria. Un buon film è un qualcosa che lavora a lungo termine: stimola connessioni, si colloca nella mente dello spettatore, generando significati profondi».

Anche il regista Enzo D’Alò ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa ACEC: «Iniziative come queste permettono di imparare a decodificare ciò che racconta la storia. Non si diventa registi con questi corsi, si diventa spettatori». E ha lanciato un appello: «Occorre avere una struttura italiana di produzione dei contenuti per l’infanzia e l’adolescenza. Serve pensare un sistema che promuova i film e che abbia una visione lunga sulla cinematografia per le nuove generazioni che sia accettata e sia considerata più di semplici “film per bambini”».

Bruno Zambardino, della Direzione Generale Cinema, ha confermato l’interesse del Ministero per un rafforzamento della didattica audiovisiva: «Possiamo guardare le prossime edizioni di CIPS come una frontiera per trovare nuove forme di apprendimento». A chiudere l’incontro è stato Don Gianluca Bernardini, riconfermato Presidente ACEC – SdC: «Nonostante il successo del progetto CIPS, le sfide per il cinema italiano sono ancora molte. Le Sale della Comunità sono pronte a camminare ancora insieme».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it