La testata Variety ha stilato una nuova classifica dei 500 leader più influenti nell’industria dei media. Rispetto a due anni fa, il numero di italiani inclusi nella Variety 500 è salito da sei a otto: ci sono le stesse personalità considerate nel 2022, più due nuove aggiunte.
Il primo tra i confermati è Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia che secondo la rivista ha «fatto in modo che l’edizione 2024 della Mostra avesse un programma altrettanto avvincente di quello dell’80ª edizione del 2023». Merito di film come Queer e Joker: Folie à Deux, che hanno portato al Lido star e annessi dibattiti. Per Variety, Barbera ha costantemente reso Venezia un punto di lancio fondamentale per la stagione dei premi. Da sottolineare che per il critico è il settimo anno di fila tra i Top 500.
Figurano di nuovo in lista anche cinque CEO italiani: Marco Bassetti di Banijay Group (ottavo anno nella Variety 500), che «in un anno di licenziamenti e consolidamenti presso rivali come Fremantle e ITV Studios, ha ottenuto risultati invidiabili nonostante il mercato difficile del dopo scioperi di Hollywood per le commissioni di nuove serie» e che «per le operazioni di produzione, Bassetti è la mano ferma con una visione a 30.000 piedi del mercato e un occhio ai margini di profitto e al ritorno sugli investimenti che mantiene il gigante della produzione in un mercato sempre più competitivo per i contenuti globali»; quindi Paolo Del Brocco (anche per lui ottavo anno), che per Variety «ha rafforzato il ruolo di RAI Cinema come principale motore produttivo del cinema d’autore italiano, investendo al contempo in titoli internazionali di alto profilo, come Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese» e ricordando i successi di Io capitano.
Conferme anche per Luca Bernabei di Lux Vide («Principale fornitore di sceneggiati dell’emittente italiana Rai, forte di accordi con Netflix, Sky e Amazon per le prossime serie drammatiche premium»), Andrea Scrosati di Fremantle («con lui al timone, le attività nel campo della fiction e del cinema hanno registrato una crescita enorme. Oggi è il secondo produttore di sceneggiati non in lingua inglese a livello globale, con un numero di serie sceneggiate al di fuori degli Stati Uniti e del Regno Unito tre volte superiore a quello di qualsiasi altro grande studio americano») e anche per l’unico nome femminile italiano della classifica, Raffaella Leone di Leone Film Group, etichetta della quale si ricorda l’ampliamento dell’accordo di produzione grazie alla partnership con i Wattpad Webtoon Studios del 2023.
Tra le due novità italiane nella Variety 500 ci sono invece Lorenzo Mieli, che oltre ad aver curato con The Aparment la produzione di film come Queer di Luca Guadagnino e Maria di Pablo Larrain, ma anche Parthenope di Paolo Sorrentino, ha fondato la nuova società Our Films in collaborazione con Mario Gianani; «La loro nuova società, di cui la potente società francese Mediawan detiene una quota di maggioranza del 51%, sta finora mantenendo il suo programma cinematografico e televisivo per lo più sotto silenzio» sottolinea la testata. L’altro nome è invece quello di Khaby Lame, tiktoker la cui popolarità è esplosa nel 2022 e che lo ha portato non solo ad avere 162 milioni di follower, ma anche a diventare volto di numerose pubblicità e programmi come Italian’s Got Talent; è diventato un personaggio del popolare videogioco Fortnite e lo vedremo debuttare al cinema con un film prodotto da Marco Belardi, in cui interpreta un fattorino reclutato dalla CIA.
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