Sky: 46 milioni di euro in due anni per il cinema italiano

Sky Italia investe nel cinema italiano 46mln di euro in due anni. La partnership nasce da un accordo quadro siglato, oggi a Roma, alla presenza del Ministro per i Beni Culturali Giuliano Urbani, da Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky, Aurelio De Laurentiis, presidente dell’Unione nazionale produttori film (Unpf), e Angelo Barbagallo, presidente dell’Associazione autori e produttori indipendenti (Api). Sky si impegna ad acquisire circa 60 film all’anno, che abbiano raggiunto o superato le 25mila presenze in sala. Si tratta di quasi il 50% dei film usciti, e di oltre il 98% degli incassi totali. Il prezzo oscilla da 75mila euro (per film che arrivano a 25mila spettatori) a 1,8mln di euro (per film che totalizzano 4mln di presenze). L’accordo prevede inoltre la possibilità da parte della Pay tv di selezionare e di acquistare anche i film che non hanno raggiunto i 25.000 spettatori per contribuire alla visibilità delle opere prime e dei film di qualità. Attraverso finanziamenti accordati anche nella fase precedente alla realizzazione del film, Sky può contribuire anche al raggiungimento del budget necessario ad avviare la produzione; con un investimento minimo di 200mila euro per ciascun film pre-acquistato.Le associazioni dei produttori salutano con favore il rinnovato impegno della pay tv italiana nella produzione di cinema nazionale. “È un importante passo avanti per produrre film più competitivi sul mercato interno e internazionale”, ha commentato De Laurentiis. “La legge Urbani riafferma la centralità del produttore, sul modello americano. L’intesa con Sky dà all’intero comparto maggiori certezze”. “È la prima volta, in Italia, che si stipula un accordo tra pay tv e associazioni di categoria”, ha aggiunto Barbagallo. “È una ventata di trasparenza, che giova al nostro settore. Ora la palla passa all’esercizio, che dovrà, a sua volta, tutelare il cinema italiano”. Ha spezzato una lancia a favore della documentaristica il ministro Urbani, esprimendo viva gratitudine per l’intesa appena firmata. “I documentari, per il cinema italiano, sono stati fonte di inesauribile espressione di talenti. Il neorealismo, per esempio, è nato da lì. Vi suggerisco, pertanto, un futuro spunto di approfondimento e di ricerca”.

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