Univideo: “I tempi della window al libero mercato”

In merito all’intervista rilasciata sul numero odierno del quotidiano Italia Oggi, abbiamo chiesto direttamente a Davide Rossi, presidente Univideo, una precisazione riguardo all’argomento affrontato sul mercato filmico: la regolamentazione della window tra uscita cinematografica e uscita home video.Rossi non conferma né smentisce sulla necessità di trovare un accordo che regolamenti uscite cinematografiche e home video, ma precisa: «Ritengo che sia il mercato a dover decidere se debba esserci o meno una finestra e quanto questa debba essere lunga. E se si ritiene che un titolo, nell’intera sua filiera, possa godere di un margine superiore con un’uscita contemporanea, ben venga questo».Rossi spiega a e-duesse che non vede, al momento, l’esigenza di avere una regolamentazione, ma precisa che se regolamentazione ci deve essere, questa non può essere realizzata da un’accordo tra privati, cioè tra categorie e imprenditori rappresentanti delle aziende del cinema, della distribuzione home video e del trade. «Un accordo tra privati rappresenterebbe una sorta di cartello e ciò si scontrerebbe innegabilmente con il libero mercato e con le normative anti-trust».Secondo il presidente Univideo, se il settore avverte il bisogno di una regolamentazione, questa deve essere realizzata sotto l’egida dell’ente pubblico che si presti da garante.Riguardo alla reale necessità di tale regolamentazione, l’opinione di Rossi è che ad oggi, per la mancanza di dati oggettivi relativi al mercato italiano, non sia possibile dare una valutazione precisa sul fatto che una giusta finestra possa o meno garantire un margine maggiore all’home video, o penalizzare il cinema. «Prima di dare un giudizio su tutto questo servirebbe un’analisi economica e sociologica attenta su quali sono le propensioni del pubblico al consumo audiovisivo: al momento non abbiamo a disposizione questo tipo di dato».

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